La Costa, ovvero vivere di vino in brianza

La Costa, ovvero vivere di vino in Brianza

Capita che in Brianza il papà-imprenditore ti regali una “fabbrichetta”. Ma capita anche che il papà-costruttore, Giordano Crippa, nel 1992, regali alle due figlie due ettari di terra a La Valletta Brianza con un pragmatico “consiglio”: «Qua c’è da fare l’uva!». Poi capita che gli ettari diventino 12 e le sorelle, Claudia e Clara, “laüra, laüra” (lavora, lavora) riescano a realizzare un miracolo: vivere di vino (biologico) in una delle zone storicamente più industrializzate d’Italia, a venti chilometri in linea d’aria da Milano. Così nasce La Costa. Prima vendemmia anno 2000.

La mission non è impossible: 40mila bottiglie. E se Claudia da bambina voleva scappare via dalla campagna – non proprio entusiasta dei progetti che aveva per lei il padre – oggi – da laureata in Viticoltura ed enologia -, guarda le sue vigne sotto la pioggia battente di maggio con il sole negli occhi. «Sono terreni difficili: erano stati completamente abbandonati per decenni, abbiamo dovuto strapparli al bosco e ai rovi», ci spiega.

«Adesso la nostra gestione si auto-sostiene, finora abbiamo solo ripagato gli investimenti, ma ne abbiamo altri da fare al più presto, partendo innanzitutto dalla realizzazione una nuova cantina». Pragmatismo brianzolo. La cascina-cantina è al centro di un anfiteatro naturale: i terrazzamenti vanno dai 350 ai 480 metri. Viticoltura eroica (Cervim): 1300, 1400 ore di lavoro per ettaro, cinque persone fisse. Il tutto in un parco protetto, il parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone: sempre più difficile.

«Il vino di Montevecchia ha avuto una grande storia fino alla fine dell’800», racconta Claudia, «basti pensare che il primo caso di fillossera in Italia, sarebbe stato documentato proprio vicino a Valmadrera nell’estate del 1879. Ma, in fondo, quello che si produceva qui è sempre stato considerato un vinello di poco pregio. Me l’hanno subito ricordato tutti: quando ho prodotto le prime bottiglie è stato difficile persino farle assaggiare, molti si rifiutavano. Poi qualche ristoratore della provincia di Bergamo ci ha adottato e oggi siamo arrivati persino in Giappone. Spesso ci capita di essere capiti prima lontano da casa…».

Anche i vitigni sono in trasferta: La Costa ha deciso di impiantare soprattutto internazionali Merlot, Pinot nero, Riesling renano, Chardonnay, Syrah. Unico autoctono è il verdese, 700 piante che presto arriveranno a 1300. L’azienda non lo usa in purezza, ma per il Brigante bianco (Igt Terre Lariane) blend di chardonnay 60%, Manzoni bianco 20%, verderse 20%.

A La Costa troviamo vini sottili che giocano su acidità e sapidità. Lago da una parte, bosco dall’altra: ottime escursioni, terreno calcareo, molto ricco di minerali.

San Giobbe 2015, pinot nero 100%: vinificazione e affinamento in acciaio e tini di rovere per 12 mesi, 2 mesi in vasca di cemento. Fine e complesso, note pepate e terrose; ribes e mirtillo: vaniglia appena accennata. Ottima freschezza: sembra avere una grande futuro davanti.

Solesta 2014 – Igt Terre Lariane, riesling renano 85% e Manzoni bianco 15%. Vinificazione in acciaio e tini di acacia da 20hl, affinamento sui lieviti per un anno, con periodici batonnage, poi vasche di cemento e bottiglia per almeno sei mesi. Molto elegante. Floreale, frutta a polpa gialla, agrumi, pietra focaia. Bella mineralità e persistenza. Festival di acidità e sapidità, con una punta di morbidezza dell’incrocio Manzoni. Per fare una bottiglia così qui bisogna davvero essere un po’ eroi. «Finora l’annata migliore è stata la 2006, invece gli ultimi tre anni sono stati difficili», spiega Claudia.

Tanto che il Dna dall’imprenditore brianzolo, nel difficile 2014, ha suggerito il lancio del Vino del Quattrordici (merlot 50%, pinot nero 20%, syrah 20%, cabernet s. 10%): «Abbiamo selezionato solo i migliori grappoli per un vino in cui la finezza del pinot nero incontra la frutta del merlot e la spezia del syrah».Claudia Crippa oggi è l’anima della sua azienda, ma è anche presidente del consorzio Igt Terre Lariane, “capofila” dei produttori della zona e pupilla dell’unico anziano vignaiolo di Montevecchia che le ha affidato la sua vecchia vigna di riesling: «Queste sono le vere soddisfazioni: non la seguiva più dagli anni ’60».

Cantina La Costa
Via Galbusera Nera 2, 23888 La Valletta Brianza (Lc) Italia
Tel: +39 039 53 122 18
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